Cerreto è posto sul colle di S. Sebastiano a 558 metri sul livello del mare, nella parte in cui la Valnerina si restringe in una gola fra alti monti, domina due vallate, quella del Vigi e del Nera, tra dirupi rocciosi e macchie sempre verdi adagiato su di uno sperone.
Le lunghe lotte fra Spoleto e Norcia portarono Cerreto, nella sua storia ad essere diviso in due fazioni che propendevano per le due città.
Nell'anno 1446 Spoleto ebbe la vittoria; furono così restaurate le mura, fu riacquistata Rocchetta rimasta in mano a Norcia e si riorganizzò l’amministrazione locale.
Nella seconda metà del ‘500 tornò sotto la giurisdizione della Chiesa, fino a quando nel 1569 fu definitivamente aggregato al comune di Norcia. Solo nell’800 con i francesi tornò a far parte delle giurisdizione spoletina, con il Regno d’Italia acquistò la sua autonomia amministrativa.
BORGO
Sulla confluenza del Vigi sul Nera sorge Borgo detto Borgo di S. Basso, vescovo e martire. Originariamente insediamento romano e preromano, poi in epoca medioevale borgo fortificato formato da 4 torri, 5 porte, 2 ponti fra le mura castellane che proseguivano verso Cerreto. L’abitato di Borgo si sviluppava prevalentemente lungo la via che saliva al castello di Cerreto, ed era un avamposto fortificato nei confronti di quello rivale di Ponte e a protezione degli attraversamenti sui due fiumi. Passava per borgo la via romana da Porta S.Antonio a Porta Bufone costeggiando il Nera a destra toccava lo “scoppio” o “scoglio” scalpellinato dagli edili romani presso Triponzo, poi ridiscendeva sul fiume attraverso il ponte romano e proseguiva per Norcia.
PONTE
Il suo toponimo è legato ad un ponte romano. Frazione del comune, a 540 s.l.m., è posto su uno scosceso cono roccioso che incombe sul Nera e sorge di fronte a Cerreto. Fu sede di un gastaldato longobardo voluto dal re Lotario II nel 757 per delimitare il dispotismo del Duca di Spoleto Alboino.
MONTE LO STIGLIO (864 metri) o LO SCIGLIO o – RUSTILIO
Il suo toponimo deriva dalla forma dialettale romana del verbo “sciliare” da exilium = separare.
Il paesaggio naturale è costituito da piante di roverella con un bosco di alto fusto lungo i versanti del rilievo e vegetazione mediterraneo-montana.
NORTOSCE
Insediamento sotto il monte Pagliaro domina la valle del Corno, ha l’aspetto di un borgo medioevale raggruppato intorno alla chiesa di S. Michele, del secolo XIV, ricordata nei documenti, che dipendeva dalla Pieve di Ponte.
Gli edifici superstiti ai recenti terremoti sono stati ristrutturati.
ROCCHETTA
Il suo toponimo, comune sec. XIV, indicava una fortezza sull’alto di un monte, diminutivo di rocca. Era infatti un castello di poggio, lungo la via che conduceva a Cascia; sorgeva su di un’altura che domina la valle del Tissino. Secondo antichi documenti sappiamo che le 125 famiglie che vi abitavano erano dedite al mestiere della guerra, ma, proprio per la partecipazione a guerre lontane, per le lotte tra le famiglie e a causa del terremoto pian piano si ridussero a 36.
TRIPONZO
Lungo la statale 209 Valnerina nella direzione per Visso è localizzato Triponzo, arroccato sulle balze rocciose alla confluenza del Corno sul Nera, posto a 422 m. Il nome deriva dai tre ponti costituiti sui fiumi e sulla loro confluenza.
BAGNI DI TRIPONZO
In direzione di Visso a meno di un chilometro da Triponzo, a sinistra sulla strada appare un antico porticato costruito nel 1887 ai piedi del monte Fergino alla destra del Nera, in questo luogo sgorgano ben sette sorgenti che emanano da grotte rivestite di stalattiti e concrezioni di solfato e carbonato di calcio con forte condensa di acido solforico. Escono ad una temperatura di 24°e a ben 8 litri al secondo. Le terme note fin dall’epoca romana, oggi sono state riaperte a Settembre 2016 per un loro utilizzo come bagni termali.
VALLE DEL VIGI E DEL NERA
È la stretta valle incassata che si estende in direzione nord-sud dalle Marche a Borgo Cerreto. E’ una vallata boscosa con predominanza di piante di cerro, associato al carpino bianco e nero e roverella.
MONTE MAGGIORE – m.1428
Un itinerario naturalistico di pregevole bellezza è quello del Monte Maggiore, una strada carrabile sale da Ponte del Piano vero Macchia, insediamento agricolo alle falde del monte, raggiungibile in auto anche da Meggiano. Si può quindi proseguire per itinerari di trekking o a cavallo che si snodano lungo le pendici del monte.
GASTRONOMIA
La terra cerretana ha conservato intatte le sue tradizioni culinarie che sono oggi il vanto della nostra cucina. Non può essere sottaciuta l’importanza che riveste la presenza del tartufo nero, famoso in tutto il mondo e conosciuto come il tartufo nero di Norcia.
E’ complementare importante per tutta una serie di piatti che vanno dagli antipasti, primi piatti (spaghetti, tagliatelle, risotti) e secondi, tra i quali non possiamo non citare l’agnello, il castrato e le trote che sono una risorsa economica di tutto rispetto per l’intero territorio.
La Norcineria, come comunemente viene chiamata l’arte della lavorazione del maiale è un’attività ancora viva e fruttuosa. A Cerreto potrete gustare tutti i saluti realizzati secondo le vecchie tradizioni che si sono tramandate da generazioni, così come il formaggio pecorino è un’altra tipicità alimentare da gustare. Importanti anche per una sana alimentazione mediterranea i legumi che nel territorio sono presenti in buona quantità; un buon piatto di lenticchie fumanti è giovevole per il nostro palato non solo per le festività di fine anno (si dice che portano bene e soldi), ma in più occasioni anche perché tutti i dietologi ne hanno valorizzato il loro apporto benefico per la salute. Dunque spesso a tavola con lenticchie, farro e cicerchia, fagioli e funghi champignon che qui vengono coltivati
Canto della Pasquetta: avviene la sera del 5 gennaio passando di casa in casa per fare gli auguri e si ripete poi durante il Carnevale, quando avviene la questua, con il cui ricavato si organizzano della feste da ballo per tutta la popolazione
Fuochi della Venuta: si tratta di grandi falò che si accendono la notte del 9 dicembre per ricordare il passaggio della S. Casa dalla Palestina a Loreto
La trebbiatura: viene riproposta nel mese di luglio, a cura della Pro Loco di Cerreto di Spoleto
Presepe vivente: realizzato nel mese di dicembre, nel periodo natalizio, a cura della Pro Loco di Cerreto di Spoleto.